Thursday 24 July 2008

Di nuovo ci sono io qui
un'altra stanza
con persone diverse
ma sempre io
sempre qui.

Solo al tavolo
bicchiere in mano
ogni giorno scrivo
la poesia sua
ma sono sempre qui.

Qui, il cielo è uguale
le nubi uniformi
il sole una minaccia lontana
a brillare solo lei
a ispirare solo lei.

Il gusto mi è confuso
sento sapori nuovi
e si leva il sospiro forte
passando vicino e lontano
da me, da lei.

Una pietra smussata
con un occhio vuoto e uno pieno
rifiutata dal mare
sola e lontana
ci sente respirare

Un respiro odorato
di essenze mischiate
labbra toccate
e corpi intrecciati
solo io con lei
solo noi.

Tuesday 22 July 2008

ad interim

Chi c'è oltre a me? Quali sono le stelle che mi guidano?

p.s. finalmente, riesco ad andare in Sicilia. Il destino si mostra sempre più strano e sempre più giusto. Forse avrei sempre dovuto fidarmi.

Wednesday 25 June 2008

ogni momento è un giudizio

Certi ricordi ti assalgono, imprevisti, grazie a frasi che ci si era cercati di non ricordare. Non so dove sei o dove potresti essere, ma non importa. Non serve la certezza, non serve il dubbio. Mi basta chiedere cosa diresti a vedermi oggi, se mi sorrideresti o mi condanneresti. Ho paura che sia la seconda, ma ci sto provando, credimi. E' difficile bilanciare il tutto, tenere in equilibrio la propria vita e provare a fare ciò che è meglio. Ho paura che ti ho sempre fallito, però ho anche trovate qualcosa che so ti farebbe piacere.

"Never remember, never forget, in the end each of us is called to account for his or her actions. Don't pity me, nor cry for me, I don't want you to. I ask only this: you who finds this letter, try your best always, be different, be free. Don't judge your actions by their consequences, the end never justifies the means. A world full of Prufrocks and hand-me-down intellectuals shouldn't be lived. People who pretend to be something else are rotten inside. Full of deception and people who hide from each other. It sickens me. To the core. I am not a part of this world or these people. Be honest, always, to a vice. Never be swayed into blindness, by ease or by difficulty. You are responsible for yourself, nobody else can be. I wish I could have changed things, but I don't have the strength. I never have. So I leave this world, this place, in the hope that those who come after me will. Never remember, never forget: you are always the cause of ill in the world."

Thursday 12 June 2008

Lost children

The angels are lost; i saw them yesterday,
searching for a way back to heaven;
they asked me how to get back there
desperate, crying, clawing and fighting,
but i'm a true man of my time
and i only know the road to hell.

Tuesday 10 June 2008

Liliacae

Nelle assenze ascolta
una voce urlare
una faccia scomparire
guarda te stesso dissolversi.

Ho visto foglie di gigli fuggire
petali e steli alzarsi nell’aria
confondersi col vento
ansiose di subire un eclissi.

Tre sepali sotto tre petali
una trinità nascosta nell’altra
tre e tre che fanno uno,
un rifiuto di imbrogliarsi nella natura.

Altrove sono la morte e la verginità
qui invece la strada di mezzo,
il sorriso nascosto sotto un palmo,
la strada non indicata della vita.

Thursday 5 June 2008

A testa alta

Solo quando ricordo e vedo quello che sono posso cambiare, evolvere, correggere gli errori. Il passato è fondamentale e non si può mettere da parte, io sono figlio dei miei genitori e della mia terra, ma non può questa essere mai una scusante. Loro sono chi sono e io sono chi sono anche grazie a loro, ma le mie colpe sono soltanto le mie. Sembra una cosa tanto semplice, invece non lo è: ci vuole coraggio ad ammetterlo e forza per vedere le cose come stanno. Devo mettermi in mostra, mai nascondermi e ora ho la forza per farlo. Mi sorprende, anche perché pensavo di averla prima, ma non era vero, mi nascondevo e cambiavo il mio io per le situazioni diverse. Ora non più, lo dico con fierezza e con audacia. Ora so che posso sempre essere quello che sono, semplicemente perché so che mi ha portato la felicità più assoluta. Non subirò più gli altri, ne gli lascierò incatenarmi. Sono me stesso e lo posso dire tenendo la testa alta.

Wednesday 4 June 2008

Libertà

Essere liberi e indipendenti, come lo vorremmo essere tutti sembra continuamente una chimera. Ma può forse essere che poniamo le questioni in modo sbagliato? Ci viene continuamente proposto dai piccolo pensatori che vogliono fare gli intellettuali o i letterati a turno che è una questione di rotture, di slegarsi, di abbandono, ma non potrebbe essere una questione di fedeltà? Fedeltà a noi stessi, alle nostre idee e anche al nostro passato. Non alle istituzioni, che sono i cimiteri del pensiero, ma alle idee che ci stanno dietro e dentro di noi. Sono indipendente solo quando metto in mostra chi e cosa sono, a tutti, forse con vergogna, ma anche con un pizzico di orgoglio. Deve essere questa la mia strada, non posso essere sleale, non posso pensare che non sarò compreso, che devo abbassare il mio livello. Gli altri non sono a un livello inferiore, ma così facendo rischio che lo diventino. Essere libero e indipendente deve significare la fedeltà alle proprie scelte, non nascondermi dietro il vuoto del rifiuto continuo e della negazione di me stesso. Se no che senso può avere la cultura, se non credo nemmeno nelle idee?

Friday 30 May 2008

Ritorno a una terra straniera

Tornare nei luoghi può provocare slittamenti se la prospettiva è cambiata. Vado a Verona, una volta per me era un viaggio verso il sud del mondo, verso una terra che sembrava racchiudere delle tradizioni che potevano valere qualcosa. La lingua era grezza e le persone ambiguamente genuine, non ne capivo tanto. Col tempo poco a poco ho smesso di andarci e ora non so cosa potrebbe rappresentare: è una casa, un ricordo? La mia famiglia, la mia storia come c'entra? E forse sono triste perché non ci vado per scoprire nessuna di queste cose, ne sinceramente ci vado per farlo da tanto tempo. Però la tristezza è ingannevole, perché al suo cuore c'è una riflessione e il seme di quel pensiero è la felicità più assoluta. Livelli costruiti su livelli, che da decostruire ci distruggiamo quotidianamente, oppure studiamo per vite, ma io lo so già qual è la base, quali sono le particelle elementari sulle quali il mio io è costruito. Certo ci sarà sempre un altro livello sotto quelle ma non mi importa, io mi godo la mia felicità.

Thursday 29 May 2008

Inadeguatezza a pioggia

La pioggia continua fa soffrire, sebbene pensavo di esserci abituato, qui non è la stessa cosa: ha un sapore diverso. Porta con se riflessioni non volute e triste conclusioni, una sagoma dell'inadeguatezza generale. Vorrei essere migliore, forse persino bello, intelligente e altri ideali così lontani da me. Il sole ci serve, siamo come le piante in questo, ci porta forza e sgombra la matassa dagli occhi. Però le cose poi si schiariscono, vedo un sorriso che mi illumina, che col sole ha poco a che fare. I sorrisi potrebbero essere i nostri soli interiori, un modo per sollevare gli altri, per mostrare che ce la possiamo fare. Non ci serve essere diversi, non ci serve essere altri, abbiamo soltanto bisogno degli altri. Ma forse non è neanche questo vero, forse generalizzo troppo, forse è solo che io ho bisogno di te.

Wednesday 28 May 2008

Il rosso e il grigio

Si parte e si torna, con il rosso di sera e il grigio di mattina. Improbabilmente rimango, perdutamente sto. E' strano come mi sento, ma è anche naturale. Sopratutto mi sento meravigliosamente a mio agio, come mai prima. Non mi spavento. Sorrido e cammino per la mia strada, tanto so chi incrocerò.

Tuesday 27 May 2008

Mal di testa

Il mal di testa oscura la vista, crea una patina morbosa tramite la quale guardare. Oggi il cielo è buio, plumbeo e intero. Neanche uno squarcio, un livido, un taglio. La perfezione è sterile. Non so dove guardare.

Monday 26 May 2008

Vita

Ogni tanto si vive, no? Si sorride, ci si abbraccia, insomma, ogni tanto siamo noi. Non è poco e non è per niente male.

Wednesday 21 May 2008

(Tuo) Semiologo delle arti

Le domande come si fanno qui mi preoccupano, perché mi sembrano vuote. Una domanda non dovrebbe essere uno spunto per una riflessione, ma contenere in se stessa l’indicazione per una risposta. Se il filo diretto tra domanda e risposta s’incrina, com’è possibile costruire un senso comunicativo? Non capisco molte cose, ma questa mi sembra pericolosa, perché è un indicatore chiaro di una cultura che si è imbattuta in una spaventosa spirale regressiva. La costruzione di analisi e di senso non è un vuoto sul quale dipingere, ma uno scopo ben preciso. Dove non è raggiunto, si deve dichiarare il fallimento. E se qualcuno ha fallito, non resta altro che andarsene e cambiare mestiere, però non lo vedo succedere. Mannaggia a Sartre e il sistema che ha prodotto.

Tuesday 20 May 2008

La pioggia

La pioggia è caduta come un fiato rilassante, senza abbattersi sulla mia testa, ma posandosi lievemente. Sorrido, in questi casi c’è dio nella pioggia: una spinta verso la felicità più assoluta.

E poi, per chi lo può capire: quando l’amore finirà, rimarranno soltanto le pozzanghere.

Monday 19 May 2008

Vivere

Di nuovo qui, in un altro modo. Me lo aspettavo, ma non così. Essere sorpresi in cammino, riscoprire parti di se, modi di essere, modi di porsi nel mondo, anche questa è vita. Forse soprattutto questa è vita.

Wednesday 14 May 2008

L'eternità

Ieri sono stato in montagna. A piedi è diverso, fare le cose così, per piacere e non per fretta. Guardarsi negli occhi e sorridere, sentire la terra accogliere e respingermi i passi, tenersi mano nella mano, è diverso. Non dover o voler esser altri, ma accettare noi stessi: istanti che valgono vite, non una vita. Essere, per sempre, in un momento. L’eternità è ovunque, gira una pietra e la puoi trovare, ma devi saperla riconoscere.

Grazie.

Monday 12 May 2008

Il raccolto

Nel buio mi strappano pezzi: un braccio, una gamba, la testa, mi lasciano svuotato inutile. Sempre pezzi mai l’intero, mi succhiano il pensiero inaridendo un pozzo già secco, si muovono sul corpo con intento avido e schifosità genuina ad ottenere ciò che serve. Mani diverse, tutte in ricerca di qualcosa che non so. Mi strappo i cappelli, i vestiti, il cuore per donare forse un aiuto ma niente serve, ci vuole altro. Non vedo oltre i polsi in questo buio, le facce sono nascoste, i corpi forse si muovono, i riflessi sono assorbiti.
Però non scompaio mai e non scomparirò, perché una mano diversa c’è, tesa: dispiegata in avanti mi offre un’alternativa, dove aggrapparmi. Sento una voce emanarci, sconvolge la mia cecità, nelle parole imparo a riconoscere il viso. Sarà emozione, sarà sentimento: è anche ragione. Sei tu.

Sunday 11 May 2008

Epifanie

Ferma, guarda altrove,
l’occhio inadeguato
si nutre ansimando,
nervoso è fisso.

Curva sulle spalle,
cammina senza peso
il collo alto
io basso.

L’istante è noi,
galleggiando ci muoviamo:
sciolti nelle maree
ci affoghiamo nell’aria.

Un momento
un solo momento
lei non mi vede
io vedo solo lei.

Saturday 10 May 2008

Il terrore

Si cambia, chissà se qualcuno lo noterà? Si cambia perché non si può più scappare dalle proprie paure, si devono affrontare per andare avanti, devo dare un senso qualunque alla mia permanenza. E quindi eccomi qui, terrorizzato, in italiano, a scoperchiare tutta la mia ignoranza. Si cambia.